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Campagne Nazionali

Ogni giorno può capitare di essere testimoni di comportamenti o discorsi pieni di odio verso le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans.
Dai luoghi di lavoro alla scuola, dal supermercato alla famiglia, milioni di persone vedono episodi di discriminazione o ascoltano discorsi carichi di offese e disprezzo, talvolta mascherati da battute o scherzo, ma non per questo meno dolorosi per coloro che li subiscono.

L’indifferenza delle persone perbene è la più grande alleata dell’odio.
Se assisti a episodi di violenza fisica o verbale, non fare finta di non vedere o di non sentire, non ti voltare dall’altra parte.
Intervieni e manifesta il tuo dissenso verso queste ingiustizie.

Combattere le discriminazioni che altre persone subiscono per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere dipende anche da te.
La costruzione di un mondo più inclusivo e più giusto è un dovere di tutt*.

MOSTRA IL TUO SOSTEGNO:

In occasione dell’International Day Against Homophobia, Biphobia, Intersexism and Transphobia #IDAHOBIT utilizza le nostre cornici profilo Facebook per dire al mondo “IO NON RESTO INDIFFERENTE. Combatto l’omofobia, la bifobia, la transfobia”. Dai un segnale forte e visibile del tuo impegno contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.

Fonte: arcigay.it

OMOTRANSFOBIA, 187 CASI NEL REPORT 2019 DI ARCIGAY. PIAZZONI: “IMPENNATA DRAMMATICA SU CUI LA POLITICA HA EVIDENTI RESPONSABILITÀ

Persone LGBTI picchiate, derise, discriminate, vittime di ricatto, insultate e in molti casi bersaglio di una deliberata campagna d’odio da parte di forze politiche e gruppi neofascisti: il ritratto che emerge dal report 2019 dei casi di omotransfobia, notiziati dal 17 maggio 2018 a oggi, è impietoso.

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Campagne Nazionali

Il lavoro occupa una parte importante della nostro tempo e quindi della nostra vita. Il luogo di lavoro è un contenitore di relazione,di dinamiche interpersonali e sociali. Per questo è necessario che i luoghi di lavoro siano spazi sicuri, accoglienti ed inclusivi.

Da queste premesse nasce la Campagna nazionale di Arcigay per i diritti e la visibilità delle persone Lgbti+ sui luoghi di lavoro “Te l’ho mai detto?”
In prossimità del 1 maggio, festa dei lavoratori, si è ritenuto doveroso porre l’attenzione sull’importanza che assume, per le persone lgbti+, lavorare in contesti non discriminanti, nei quali sentirsi liberi e sicuri di narrare e agire il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere. La visibilità diventa lo strumento di affermazione di diritti e di decostruzione di pregiudizi.
Sei professionist* sono i protagonist* degli scatti del fotografo Giuseppe Gradella che ha scelto i luoghi di lavoro dei propri soggetti per raccontare l’importanza, per il benessere del lavoratore, di non nascondere la propria dimensione affettiva e sessuale, la propria identità di genere e come questo possa avere ricadute positive sulla propria professionalità.
 
La Campagna nazionale per i diritti e la visibilità delle persone Lgbti+ sui luoghi di lavoro “Te l’ho mai detto?” è il risultato dell’attività svolta, in questi mesi, dai componenti dell’area tematica Politiche per il Lavoro di Arcigay ed è stata ideata e realizzata dal comitato territoriale Arcigay Mantova che ha messo a disposizione le proprie professionalità, a titolo volontario.
 
Oltre alla campagna, Arcigay aderisce alla Manifestazione Nazionale del 1° Maggio Festa dei Lavoratori che quest’anno si svolge a Bologna alla presenza dei Segretari Generali
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Campagne Nazionali

Campagna per la Giornata della visibilità lesbica (26 aprile 2019) a cura della Rete Donne di Arcigay.
 
Da sempre la soggettività lesbica è vittima di un processo di invisibilizzazione, stigmatizzazione e stereotipizzazione messo in atto – in modo strutturale e sistemico – dalla cultura dominante sessista, patriarcale e maschilista.

Le lesbiche non esistono nello spazio e nel discorso pubblico/politico e lo dimostra il fatto che, nel linguaggio come nella percezione comune, la parola “lesbica” è ancora considerata un insulto. “Riusciamo a essere maschilisti perfino nella discriminazione” ha scritto Claudio Rossi Marcelli, sottolineando come persino l’hate speech (discorso d’odio) in salsa gender, ci offra un vasto campionario di parole con le quali appellare gli uomini gay, denigrandoli, mentre se ne usa una soltanto per etichettare le donne che amano le donne, semplicemente come lesbiche.

La soggettività lesbica è definita per negazione. La retorica del “maschio mancato” è un chiaro esempio di narrazione che squalifica le donne lesbiche, posizionandole nel gradino più basso della scala sociale.

In un paese che trasforma le donne in bersaglio controllando i loro corpi, limitando la loro autodeterminazione, violando diritti e libertà acquisite, le lesbiche sono una minoranza nella minoranza che, vive sulla propria pelle, il doppio e triplo stigma di essere donne lesbiche e donne trans lesbiche.

Le ricerche mettono in luce come sia più difficile per le lesbiche, essere visibili. La scelta di relegare la propria omosessualità ad una sfera individuale e privata che nella relazione di coppia trova una zona di confort, è troppo spesso dettata dalla paura. Paura di essere insultate, derise, sminuite. Di perdere lavoro ed opportunità.

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La Giornata internazionale della visibilità per transgender è un evento dedicato alla celebrazione delle persone transgender e alla sensibilizzazione in merito alle discriminazioni subite dalle persone transgender in tutto il mondo. La giornata è stata fondata dall’attivista transgender statunitense Rachel Crandall of Michigan nel 2009 come reazione alla mancanza di festivitàche riconoscesse e celebrasse i membri viventi della comunità transgender.

Il 31 marzo 2009 si è tenuto il primo International Transgender Day of Visibility. Da allora è stato guidato dall’organizzazione per la difesa dei giovani con sede negli Stati Uniti, Trans Student Educational Resources.

Nel 2015, molte persone transgender hanno partecipato a una campagna di social media online su siti Web tra cui Facebook, Twitter, Tumblr e Instagram. I partecipanti hanno postato autoscatti, storie personali e statistiche relative alle questioni transgender e ad altri contenuti correlati per aumentare la consapevolezza e aumentare la visibilità.

Arcigay ha deciso di esserci anche quest’anno con una campagna che rispondesse alla domanda: Cosa è per Te la visibilità?
E’ quindi con orgoglio, coraggio e determinazione che tante persone T ( appartenenti ad Arcigay e non) si sono fotografate ed hanno risposto alla domanda dando un pluri significato alla Giornata a cominciare da #ioesisto.

Fonte: arcigay.it

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News

Cambio al vertice dell’Arcigay Bat “Le Mine Vaganti”Gianluca Caruolo, 25 anni, attivista dal 2012, succede a Luciano Lopopolo, da alcuni mesi numero uno di Arcigay nazionale. Il rinnovo del consiglio direttivo è avvenuto lo scorso 26 marzo.

“Il nuovo gruppo dirigente lavorerà sicuramente in continuità a ciò che è stato fatto negli ultimi anni con Luciano presidente”, ci spiega il neo presidente Caruolo, “Ogni decisione, ogni iniziativa, ogni scelta sarà intrapresa in maniera collegiale e condivisa. Non esiste, come non è mai esistita in Arcigay Bat, la logica dell’uomo solo al comando. Ciascuno dei sette componenti del direttivo avrà una specifica delega, ma a lavorare sarà l’intero gruppo. Avverto il peso della responsabilità, questo sì, ma so di non essere solo in questo percorso“.

“E’ una fase storica, quella che stiamo vivendo, in cui si tocca con mano una forte crisi del mondo associativo”, sottolinea il presidente Arcigay Bat, “I giovani mostrano sempre meno volontà di coinvolgimento e partecipazione alla vita attiva delle associazioni. Un punto su cui insistere sarà proprio quello di far sentire di più la nostra voce, spiegare di cosa ci occupiamo e coinvolgere, come abbiamo fatto attraverso progetti scuola di ‘educazione e differenze’ portati avanti tra Bisceglie, Barletta, Ruvo, Molfetta che hanno visto la partecipazione di oltre mille studenti e più di duecento docenti“.

Purtroppo il governo centrale“, mette in evidenza Gianluca Caruolo, “di diritti non parla, anzi, una parte del governo mette in atto quasi una regressione sul terreno dei diritti organizzando manifestazioni in cui certi

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Campagne Nazionali

Si intitola “Non fa ridere” la campagna social che Arcigay lancia per contrastare il discorso d’odio on line (hate speech), in particolare quello che maschera omofobia, lesbofobia, transfobia, bifobia con il velo dell’ironia, in modo da renderli socialmente accettabili e perfino virali sul web.

L’iniziativa è inserita all’interno del progetto europeo Accept realizzato da Arcigay assieme alla Fondazione Bruno Kessler di Trento e che ha monitorato, grazie a una piattaforma progettata ad hoc dai tecnici della fondazione, per un anno (da marzo 2018 a febbraio 2019) quasi 530mila contenuti, tra tweet, news e post su facebook.

Un gruppo di valutatrici e valutatori (diversi per provenienza geografica, sesso, orientamento sessuale, età, e livello di istruzione ma accomunati dalla dichiarata appartenenza a posizioni socio-politiche liberali, progressiste e democratiche) si è occupato di classificare i tweet (positivi se mostravano una posizione aperta e inclusiva nei confronti delle persone LGBTI, negativi se escludenti, discriminatori e offensivi, dubbi se il messaggio era ambiguo o poco decifrabile).

L’analisi ha scremato il materiale e ha portato alla definizione di un campione di 5.189 tweet che hanno permesso di trarre alcune prime considerazioni: innanzitutto, i messaggi contenenti odio si possono dividere in tre cluster: mondo dello spettacolo, dibattito pubblico e attualità, diritti e temi etici. Le parole più ricorrenti nei messaggi negativi sono: ricchione, propaganda, ordine, natura. Quelle più ricorrenti nei messaggi positivi sono: cittadini, gruppo, associazioni, sociali. Nei messaggi dubbi troviamo: privilegio, battuta, scherzo, opinione. E ancora: i tweet più polarizzanti, ovvero quelli in cui i

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Ogni giorno #LOTTOMARZO – Rete Donne ARCIGAY

Sette donne simbolo dell’attivismo LGBT*QIPA+ (lesbica, gay, bisex, trans*, queer, intersex, pansexual, asessuali, altre soggettività) e non solo, sono le protagoniste della campagna social promossa dalla Rete Donne ARCIGAY per ribadire che la lotta alla violenza di genere, alla discriminazione e all’abilismo sono un impegno quotidiano. Sono Hande Kader, Audre Lorde, Marsha P.Johnson, Marcella Di Folco, Marielle Franco, Mariasilvia Spolato e Stella Young e le loro vite – spesso dimenticate – parlano di autodeterminazione, r-esistenza e di ribellione alle norme imposte e del prezzo che si paga per la libertà.

SCIOPERO GLOBALE TRANSFEMMINISTA: NOI CI SIAMO

Per noi l’8 marzo è una giornata di rivendicazione e di lotta nella quale i nostri corpi si uniscono a quelli delle compagne di Non una di meno e di tutt* coloro che si riconoscono nella piattaforma politica dello sciopero globale transfemminista.

Lo sciopero globale transfemminista è una mobilitazione che ci chiama in causa, chiedendoci molto di più di una adesione di principio. In un momento storico come questo, in cui le donne e le soggettività LGBT*QIPA+ (lesbica, gay, bisex, trans*, queer, intersex, pansexual, asessuali, altre soggettività) sono nuovamente sotto assedio, non possiamo essere spettator* passiv*, dobbiamo mobilitarci nella condivisione di pratiche internazionali di r-esistenza.

Sentirsi parte della marea transfemminista che attraverserà le strade, occuperà le piazze, invaderà i luoghi di lavoro e di cura e aderire alle mondalità di sciopero previste, significa ribadire che violenza sulle donne eLGBT*QIPA+-fobia hanno la stessa radice/matrice nella cultura patriarcale basata sull’eteronormatività e sul binarismo di genere. E agire di conseguenza per mettere in discussione l’eterosessualità 

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News

È convocato il congresso del comitato Arcigay Bat “Le Mine Vaganti” che si terrà il 26 marzo 2019 presso la sede UAAR Bat, a Trani, in via Umberto I 273, in prima convocazione alle ore 7 ed in seconda convocazione alle ore 20.

Sì ricorda che possono prendere parte al voto tutt* i/le soci* in regola con il versamento della quota associativa. In occasione del congresso saranno discussi e votati:

  1. Variazioni statutarie per adeguamento alle nuove norme di legge
  2. Bilancio 2018
  3. Organi associativi

Le candidature per la presidenza e relativo consiglio direttivo dovranno essere inviate all’indirizzo bat@arcigay.it.

Il Presidente
Il Consiglio Direttivo

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Eventi

Il comitato territoriale Arcigay Barletta Andria Trani “Le mine Vaganti”, nell’ambito del progetto ”Educare alle differenze. Prevenzione del bullismo per orientamento sessuale ed identità di genere” organizza presso l’IISS G. Ferraris di Molfetta il convegno:

PAROLE D’AMORE E LIBERTÀ PER PREVENIRE LA VIOLENZA

L’iniziativa si terrà mercoledì 13 febbraio alle ore 18:30 presso l’auditorium dell’istituto scolastico in via Palmiro Togliatti a Molfetta. Introduce il Dirigente prof. Luigi Melpignano.

Interverranno: 

  • il prof. Sebastiano Leo, Assessore Regionale alla Formazione e Lavoro – Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale
  • il prof. Alessandro Taurino, psicologo, psicoterapeuta docente di Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Bari 
  • Vladimir Luxuria, scrittrice ed attrice
  • Luciano Lopopolo, Presidente Nazionale di Arcigay

Modera la prof.ssa Maria Camporeale.

Il progetto di educazione alle differenze, con il patrocinio morale dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione e Formazione, è una iniziativa volontaria e gratuita di formazione per docenti progettata e condotta in collaborazione con i centri antiviolenza: RiscoprirSi di Andria, competente di zona per la città di Molfetta, Osservatorio Giulia e Rossella di Barletta e Save di Trani

Le scuole coinvolte nel progetto sono: ITET “G. Salvemini” Molfetta, Liceo Artistico “Federico II” Corato, IISS “Ferraris” Molfetta, Liceo Scientifico “Nuzzi” Andria, IISS “Nicola Garrone” Barletta, IISS “G. Dell’Olio” Bisceglie, Liceo “Fornari” Molfetta, IISS “Mons. A. Bello” Molfetta per un totale di 350 insegnanti.

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Eventi

Negli ultimi anni i/le volontar* dei comitati Arcigay sparsi su tutto il territorio nazionale si sono sempre posizionati chiaramente per un’umana accoglienza nei confronti delle persone migranti tenendo conto del valore dei singoli e dei popoli, l’abbattimento delle frontiere per la libera circolazione delle persone, il contrasto a politiche xenofobe e di esclusione sociale.

In quest’ottica domenica 13 e 20 Gennaio 2019 presso la sede Arcigay Bari “L’arcobaleno del Levante” i/le volontar* di tutti i Comitati territoriali Arcigay e gli/le operatori/ci degli Sprar/Cas di Puglia, Basilicata e della provincia di Salerno impegnati nelle esperienze di supporto ed umana accoglienza alle persone migranti parteciperanno ad una esperienza formativa nell’ambito del Progetto Arcigay Migranet che punterà a migliorare/implementare le collaborazioni sui territori a servizio della popolazione migrante LGBTI+.

Migranet è un progetto nazionale che si inserisce all’interno di una logica di potenziamento, ampliamento e messa in rete dei “servizi” per migranti e richiedenti asilo LGBTI+ in un’ottica interculturale. Il programma ha diversi obiettivi, tra cui:

  • Migliorare e allargare il supporto e l’accoglienza dei richiedenti asilo LGBTI;
  • Migliorare la capacità di accoglienza abitativa delle persone LGBTI nei sistemi SPRAR e CAS locali;
  • Migliorare la conoscenza e il dialogo interculturale tra richiedenti asilo LGBTI+ e comunità LGBTI+ in un’ottica di welfare generativo.

I comitati Arcigay Bari “L’arcobaleno del Levante” e Arcigay BAT “Le Mine Vaganti”, sono lieti di poter ospitare questo evento formativo collaborando congiuntamente alla buona riuscita dello stesso evento.

“I migranti Lgbtqi sono fragili due volte”: parte da Bari il progetto ‘Migranet’ per formare gli operatori dell’accoglienza“

L’iniziativa di Arcigay vede capofila anche la Bat,

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Le Mine Vaganti